Come si compila una cambiale?

Seppur nella prassi commerciale la cambiale sia meno utilizzata rispetto al passato, capita ancora piuttosto frequentemente di trovarsi nella situazione di dover provvedere alla compilazione di una tratta o di un pagherò e allora sorge il dubbio: come si compila una cambiale?

Origini

Le origini della cambiale risalgono al Medioevo (XII e XIII sec.). è questa l’epoca in cui prosperano i mercanti-banchieri fiorentini, genovesi, veneziani e lombardi, con interessi anche all’estero, ove operano con proprie filiali e propri corrispondenti.

In tale situazione c’è l’esigenza di evitare i rischi connessi al trasporto di notevoli quantità di denaro nonché di semplificare i pagamenti. Nascono così le lettere di cambio, da cui deriva il termine “cambiale” – mediante le quali un banchiere o un mercante ordinava a un proprio corrispondente operante sulla piazza del creditore di pagare una certa somma in valuta locale (es. fiorini) per conto di un debitore il quale gli aveva versato l’importo equivalente nella propria moneta (es. ducati).

Le prime cambiali erano quindi essenzialmente uno strumento di pagamento e solo con lo sviluppo dei commerci si trasformarono in un vero e proprio titolo di credito, che consentiva il regolamento dilazionato delle transazioni.

Definizione

Oggi la cambiale si può definire come un titolo di credito all’ordine (perché trasferibile mediante girata), formale (in quanto la legge fissa espressamente i requisiti essenziali) ed esecutivo (poiché ha il medesimo valore legale di una sentenza), contenente la promessa oppure l’ordine di pagare una certa somma di denaro a favore del legittimo possessore, alla scadenza e nel luogo in essa indicati. (C.d. Legge Cambiaria Regio decreto n. 1669 del 14/12/1933 in Gazzetta Ufficiale n. 292 del 19/12/1933)

Come si evince dalla definizione, esistono due tipologie di cambiali:

a) il “vaglia cambiario” (o semplicemente pagherò), che contiene la promessa di un soggetto (emittente) di pagare una somma di danaro direttamente al promissario (o prenditore).
b) la “tratta” (o cambiale in senso stretto), che consiste nell’ordine che un soggetto (traente) dà ad un altro (trattario) di pagare ad un terzo (prenditore) una somma di danaro;

Come si compila una cambiale?

Il pagherò

Un pagherò compilato con dei commenti esplicativi
Come si compila una cambiale: il pagherò

Nella rappresentazione sopra riportata, abbiamo un esempio di pagherò stilizzato.

Supponiamo che il signor Anselmi abbia acquistato dalla ditta Bernardi una certa quantità di beni, per il prezzo di € 5.000,00.

In tale caso il debitore Sig. Anselmi, in data 20 marzo 20__ nella città di Bologna(1), si è impegnato a pagare (3) alla ditta Bernardi (6) la somma di € 5.000,00 (2). Il pagherò scade e la somma diventa esigibile circa 3 mesi dopo, ovvero il 12 giugno 20__. (8) Il signor Anselmi ha pertanto sottoscritto la cambiale (7) e indicato il proprio indirizzo (9), che è il luogo dove verrà eseguito il pagamento.

Il quadro riportato sulla sinistra “pagabile presso” andrà compilato quando la cambiale è pagabile in un luogo diverso dal domicilio del debitore. in tal caso si dice che essa è domiciliata presso un terzo, che nella maggior parte dei casi, è una banca incaricata di eseguire il pagamento.

La cambiale tratta

Una cambiale tratta compilata con dei commenti esplicativi
Come si compila una cambiale: la tratta

Partiamo dall’esempio precedente, contratto di compravendita fra l’acquirente signor Anselmi (trattario) ed il venditore ditta Bernardi (traente).

Utilizzando la cambiale tratta, il venditore ditta Bernardi a Imola in data 20 marzo 20__ (1 e 7), “ordina” all’acquirente signor Anselmi, che firma per accettazione (5) e (9) di pagare l’importo della fornitura (2) ad un terzo soggetto (6).

La scadenza della cambiale è sempre il 12 giugno 20__, (8), ma in questo caso il punto (3) viene compilato con la dicitura “pagate“.

La cambiale può essere spiccata dalla ditta Bernardi, anche direttamente a proprio favore, in questo caso al punto 6 si inserisce la dicitura “all’ordine mio proprio”.

Aspetti fiscali delle cambiali

La cambiale viene, compilata su appositi moduli filigranati. E’ inoltre necessario apporre una marca da bollo, acquistabile presso i rivenditori di valori bollati che è proporzionale al valore portato dal titolo e dipende dal tipo di cambiale:

  • cambiali emesse e pagabili in Italia 12 ‰
  • pagherò cambiari a favore di aziende di credito 11 ‰
  • Cambiali emesse in Italia ma pagabili all’estero 9‰

Ad esempio per una cambiale commerciale di € 10.000,00, emessa e pagabile in Italia, l’imposta di bollo è pari ad € 120,00.

Per qualsiasi ulteriore informazione in merito alle cambiali o al recupero del credito ivi portato, potrete trovare i recapiti dello studio legale nella sezione “contatti“.