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Infortunio sul lavoro: cosa fare?

Come deve procedere il lavoratore in caso di infortunio. Definizione di infortunio, infortunio in itinere e risarcimento del danno.

Definizione

Gli infortuni sul lavoro sono tutti quei sinistri, di lieve o grave entità, che possono verificarsi durante l’attività lavorativa, a cui consegue un’inabilità temporanea o permanente che non permettono al lavoratore di svolgere le proprie mansioni. (D.P.R. n. 1124/1965 artt. 2 e 210)

Un altro caso di infortunio che il nostro ordinamento tutela è quello “in itinere”, cioè durante il tragitto che il lavoratore deve percorrere dalla sua abitazione per recarsi sul posto di lavoro.

Infortunio sul lavoro cosa fare?

In primo luogo, in caso di infortuni sul lavoro, è necessario darne notizia al datore di lavoro e poi recarsi immediatamente al Pronto Soccorso per ricevere le prime cure e ottenere il certificato medico con la diagnosi ed il numero di giorni di inabilità al lavoro.

Se la prognosi è superiore a tre giorni, tale documento deve essere consegnato al datore di lavoro in modo che quest’ultimo possa farne tempestiva denuncia all’INAIL.

Prima dello scadere del periodo di inabilità, il lavoratore deve recarsi presso un ambulatorio INAIL onde confermare l’avvenuta guarigione o chiedere un prolungamento dei giorni inizialmente ipotizzati. La documentazione rilasciata dall’INAIL in tale sede dovrà immediatamente essere consegnata al datore di lavoro.

Il risarcimento del danno

Gli infortuni sul lavoro possono verificarsi a causa di una tragica fatalità, oppure a seguito della violazione di una serie di norme atte a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
 
Nel primo caso, allorquando il datore di lavoro ha agito diligentemente rispettando tutte le norme sulla sicurezza, l’infortunio può considerarsi avvenuto o per una fatalità o per negligenza/imprudenza/imperizia da parte del lavoratore stesso. In questi casi, nei quali cioè non c’è un responsabile o, se c’è, è il lavoratore stesso, l’INAIL gli versa comunque un indennizzo che compensa almeno parzialmente il danno biologico patito e, nei casi più gravi, anche le conseguenze patrimoniali subite.

Nel secondo caso, il datore di lavoro (o un altro suo dipendente), invece, ha la responsabilità dell’infortunio occorso al lavoratore (ad esempio per il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche). In questo caso l’infortunato potrà ottenere, oltre all’indennizzo INAIL, il risarcimento integrale da parte del datore di lavoro di tutti i danni subiti, secondo le norme di cui agli articoli 2087 e 2049 del codice civile.

Solitamente tale cifra è molto elevata. Se un lavoratore che si è infortunato vuole reclamare quanto gli spetta, un avvocato sarà utilissimo per ottenere la massima tutela possibile ed un risarcimento adeguato dei danni subiti.

Per qualsiasi ulteriore informazione o aggiornamento in merito all’evoluzione giurisprudenziale in tema di infortuni sul lavoro, potrete trovare i recapiti dello studio legale nella sezione “contatti“.